okkioniblu91 |
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| Continua da: Confini-di nuovo a CamelotL'unica cosa che riuscii a vedere, prima di essere stordita, fu il lento assopirsi di Kisra, sia fisico che mentale, per causa di quelle stupide frecce con veleno soporifero. Anche Murtagh venne stordito, forse per non creare altro impiccio, poco dopo dovettero farlo anche con me, dato che scalciavo e mi dimenavo, morsi addirittura la mano di un soldato che aveva provato a scostarmi una ciocca di capelli dal volto, per quello mi beccai anche un ceffone.
Mi girava la testa, era come avere un tarlo nel cervello, il quale pian piano te lo rosicchia. Udii delle voci e dei rumori soffocati, dove mi trovavo? Ero morta forse? Provai a stabilire un contatto mentale con Kisra, ma il mal di testa era troppo forte per potermi concentrare al meglio. Mi costrinsi ad aprire gli occhi, nonostante fossero fin troppo pesanti. Il barlume di una candela, un ombra, qualocosa che si muoveva e di senguto, rumore di ferro ed armature. L'odore era di chiuso, stantio, quasi putrefascente. Sentivo qualcosa di morbido sotto di me, tastandolo notai che fosse paglia.. o altra roba che era meglio non classificare. Socchiusi gli occhi, con quel dolore alla testa che mi trafisse il cervello, dopodichè li richiusi subito, riaprendoli poco dopo. Successivamente realizzai, spalancai gli occhi e notai dove fossimo finiti, il fianco diede segno di vita e una fitta di dolore mi fece trasalire. Accidenti... Ignorai la ferita e cercai il ragazzo con lo sguardo, ad un tratto mi colse il terrore di essere rimasta sola.. ma lo vidi, li nell'angolo. Gattonai fino a lui e lo scossi leggermente. <<murtagh?.. ehi.. mi senti?>> Dissi, con un filo di voce, sperando che non gli avessero fatto più niente dopo quella botta. Notai la ferita sul suo braccio, strappai un pezzo di stoffa della mia casacca e gliel'avvolsi intorno alla ferita.
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