Niente cambia..

« Older   Newer »
  Share  
«•{Deborah Aldrich
view post Posted on 12/11/2010, 02:13




Ser William Peter Pevensie
Cavaliere di Camelot.


Uther era stato maledettamente chiaro, forse anche troppo.
Potevo benissimo capire le motivazione che lo spingevano a rinforzare i controlli per il paese, ma agire più con la forza che con il senno, proprio non mi andava giù.
Cerano stati degi avvistamenti negli ultimi giorni, fate o folletti, quello che erano, Uther sembrava quasi isterico e aveva aumentato i turni di guardia e di ronda.
Avevo deciso di starmene per i fatti miei, tutta quella storia non mi convinceva più di tanto.
Avevo in dosso la mia armatura, con tanto di stemma reale sulla casacca. La spada mi penzolava su di un fianco e continuavo a guardarmi intorno senza un vero e proprio interesse.
Sembrava una giornata tranquilla, ero scettico sul fatto che delle creature magiche fossero così stolte da attaccare in pieno giorno.
Scossi il capo per poi sbuffare, Artù ovviamente aveva dato man forte al padre, anche se sembrava molto più ragionevole rispetto al vecchio.
Quanto a me, ero li soltanto perchè amavo essere un cavaliere e prestare servizio al regno.
Un marmocchio portava dei secchi con dell'acqua, poco distante da me, lo osservai per qualche istante per poi abbozzare un sorriso.
Alla sua età ero tutto impegnato a farmi massacrare dal mio caro fratellone. Mi aveva allenato fin da quando ero soltanto un poppante, per rendermi ciò che sono ora.
Beh, dovevo ammettere che ne valeva la pena, modestamente sono uno dei cavalieri più promettenti. Ovviamente.. a detta di Artù.
 
Top
Lorelai Wayne
view post Posted on 12/11/2010, 02:29




Lorelai
Wayne.


Il sole era ancora alto quando riuscii ad intravedere in lontananza le mura di Camelot.
Era stato un bene decidere di riprendere il viaggio mentre stava ancora albeggiando, mi aveva dato molte ore di vantaggio.
Bloccai Fiammabianca tenendo ferme le briglie, osservando la situazione, vi erano alcune guardie alle porte, più di quante ne potessero servire, era strano.
Avevo sentito che il re di Camelot odiava qualsiasi essere, umano o animale, fosse legato in qualsivoglia modo alla magia ma era strano che avesse rafforzato in simil modo i controlli.
Nonostante ciò, ripresi a camminare, anche se avevo molto di sospetto, anche se poco apparente, potevo proseguire.
Piuttosto dovevo farlo. Avevo una missiva da portare a Gaius e per giungere a lui, avrei dovuto necessariamente oltrepassare le porte e di conseguenza, lasciarmi controllare da loro.
Quando passai accanto, fermarono il cavallo e mi dissero di scendere, giustificandosi per ciò con una semplice frase, che non sapeva neppure vagamente di verità, almeno sentivo lontano un miglio quando puzzasse di scusa poco convincente.
Tuttavia, lasciai correre e scesi da cavallo, permettendo loro di controllare le sacche adagiate alla sella.
Dopo, uno di loro si avvicinò, forse per il controllo degli oggetti che potevo avere addosso.
Di certo non potevo nascondere nulla, portavo una maglia, anche se lievemente larga, quasi maschile ma la gonna era lunga fino alle caviglie, quasi d'intralcio, in effetti.
I colori erano scuri, solo il mantello che avevo indosso era sul rosso ramato, più scuro dei miei capelli.
Le armi erano state poggiate alle sella.
- Non credo sia necessario - risposi, prontamente, con sfacciataggine che sicuramente nessuna dama a Camelot avrebbe mai usato. Io non ero di Camelot però.
Arretrai di qualche passo, per impedire all'uomo anche solo di sfiorarmi.
 
Top
«•{Deborah Aldrich
view post Posted on 12/11/2010, 02:42




Ser William Peter Pevensie
Cavaliere di Camelot.


Forse avevo permesso un po' troppo ai miei pensieri di sguinzagliarsi alla rinfusa.
Ero parecchio distratto ultimamente, ma non potevo farci niente se le richieste assurde del re non mi provocavano altro che contrarietà.
Guardandomi intorno notai la solita Camelot tranquilla, certo, non mancavano attacchi di ogni genere ultimamente e la irrequietezza del sovrano metteva in allarme tutti, anche per la più piccola e futile cosa.
Volevo bene ad Artù, per questo rimanevo al mio posto da bravo cavaliere.
Mi ritrovai a passave verso l'estremità del villaggio, poco più avanti vi erano le porte che davano accesso alla città e ogni tanto non mancavano visitatori.
Le guardie erano state raddoppiate anche li. Feci una smorfia e decisi di dirigermi da quella parte. Dopotutto dovevamo controllare tutto il perimetro.
Svoltato l'angolo, ebbi la visuale della piazza principale con l'annesso alle porte. Mi accigliai nel vedere un gruppo di soldati davanti l'entrata, così facendo intralciavano gli altri viaggiatori.
Notai un cavallo, le cui briglie erano saldamente tenute ferme da un soldato mentre un'altro discuteva con una ragazza.
Quest'ultima non mi parve molto contenta della cosa. Feci una smorfia ironica, era normale che non le piaceva.
Mi avvicinai a grandi passi verso di loro.
Mi fermai a pochi passi con un sopracciglio inarcato e le braccia incrociate al petto.
<<si può sapere cos'è tutta questa confusione?>> chiesi, secco, fissando il soldato.
 
Top
Lorelai Wayne
view post Posted on 12/11/2010, 03:09




Lorelai
Wayne.


Le due guardie di fronte a me parvero irrigidirsi ma sembravano anche infastidite, quasi innervosite, da qualcosa o meglio, qualcuno.
Intuii quest'ultimo particolare quando sentii la voce di qualcuno che giungeva dalle mie spalle.
Mi volsi nella direzione di chi aveva pronunciato quelle parole, chiedendo il motivo di tanto chiasso.
Sembrava un cavaliere, non come loro, portava l'armatura differente e dalle loro facce intuii fosse di grado superiore al loro.
Forse uno dei cavalieri personali del viziato principe Artù.
- Non ci permette di perquisirla addosso, è pericolosa - disse uno di loro, quello che aveva tentato di avvicinarsi, aveva l'espressione di un grasso stupido.
Incrociai le braccia al petto, - Non ho niente addosso, se non i miei abiti - ribattei, lievemente ironica, anche se alquanto infastidita. Nascondevo qualcosa, in una tasca interna del mantello, era una lettera ma non serviva che loro la leggessero.
Anzi, dato che quella era Camelot, era preferibile che non la leggessero affatto.
 
Top
«•{Deborah Aldrich
view post Posted on 12/11/2010, 03:21




Ser William Peter Pevensie
Cavaliere di Camelot.


Riconobbi le quattro teste di latta quando le vidi, erano quelle tipiche guardie incompetenti e alquanto inutili. Inutile dire che non mi erano mai state molto simpatiche, solo stupide guardie ottuse.
Ignorai le cocchiate che mi rivolsero, era normale, dopotutto non era la prima volta che li interrompevo a questo modo, Era mio dovere fermarli prima che facessero sciocchezze.
Alle parole del soldato inarcai un sopracciglio, come a marcare la stupidità della sua frase, come a volerlo ridicolizzare.
<<a me sembra più che volessi metterle le mani addosso>> cosntatai, leggermente secco e con tono di scherno che avrebbe fatto irritare persino la persona più buona e tranquilla del mondo.
<<non hai il grado sufficiente per fare tanto il gradasso>> aggiunsi, in tono arrogante, scoccandogli un'altra occhiata.
La ragazza parlò, dunque le rivolsi lo sguardo per poi osservarla attentamente.
Capelli come i suoi erano insoliti, ma non erano brutti, anzi, quel colore mi piaceva.
<<l'avete sentita, no? Lasciatela andare>> dissi, non sembrava nascondere niente di irrimediabile.
 
Top
Lorelai Wayne
view post Posted on 12/11/2010, 03:36




Lorelai
Wayne.


Il biondo inarcò un sopracciglio, intuii che non lo considerava più di uno sciocco.
Ribatté che sembrava lui volesse mettermi le mani addosso ed in realtà era ciò che avevo sospettato anch'io.
Notai lo sguardo della guardia velarsi di rabbia mista ad indignazione, come se fosse stato offeso.
- Affatto, sto facendo solo il mio dovere - rispose a tono, appoggiato subito dall'altro che ovviamente non fece che dargli ragione.
Come avevo compreso anch'io il biondo disse loro che non erano di grado abbastanza alto per comportarsi così, allora erano semplici soldati.
Nessuno di loro emise fiato, questa volta, come se fossero stati punzecchiati al punto debole del loro orgoglio.
Rivolse uno sguardo verso di me, anche se per un po' sospettai che fosse più interessato ai miei capelli.
Disse loro che potevano lasciarmi andare ma andarono via come se dovessero e non volessero affatto.
- Direi che dovrai stare attento al sonno, anche se sembravano troppo stupidi per cercare di fare qualcosa al di sopra delle loro capacità - dissi, ironica, appena si furono allontanati.
 
Top
«•{Deborah Aldrich
view post Posted on 12/11/2010, 03:49




Ser William Peter Pevensie
Cavaliere di Camelot.


Ascoltai la guardia con mal celato interesse, conoscevo quasi a memoria le sue stupide scuse e quella che disse non mi meravigliò affatto.
<<certo, certo>> gli risposi in tono volutamente accondiscendente per poi fissarlo con estremo sarcasmo.
Ovviamente anche l'altro babbeo si aggiunse, dando man forte all'amico, scossi piano il capo.
Quando se ne andarono, li guardai con un misto di distpresso e sarcasmo per poi tornare a guardare la giovane.
Alle sue parole mi sfuggì un sorriso piuttosto ironico e scettico.
<<è già un miracolo che sappiano il proprio nome>> dissi, con disprezzo ed un misto di arroganza.
<<dubito si possano soltanto inventare qualcosa di più complesso che giocare a carte>> aggiunsi ancora, senza nascondere il disprezzo che provavo.
<<non credo siano così stupidi nell'avvicinarmi di notte, dormo sempre con la spada sotto il cuscino>> aggiunsi alzando il mento.
<<e ho il sonno lieve>> aggiunsi, abituato com'ero agli attacchi a sorpresa di mio fratello, nelle ore più disperate della mia infanzia.
 
Top
Lorelai Wayne
view post Posted on 12/11/2010, 04:00




Lorelai
Wayne.


Ascoltai le risposte che mi diede il cavaliere, sembrava più arrogante dei soldati che erano appena andati via.
Era davvero molto modesto, non c'era che dire.
Aveva il pregio di non causare il vomito quando di capitava di posare gli occhi su di lui.
Ripresi le briglie di Fiammabianca.
- Ah... non ho alcun dubbio in merito -dissi, con sarcasmo quasi impercepibile.
- Se posso, direi che potrei andare - aggiunsi, sapendo che dovevo attendere il suo consenso per poter attraversare le porte.
 
Top
«•{Deborah Aldrich
view post Posted on 12/11/2010, 04:14




Ser William Peter Pevensie
Cavaliere di Camelot.


Se non avessi avuto mille altri pensieri per la testa, avrei cominciato a credere che nelle sue parole ci fosse una palese presa in giro.
Mi limitai ad inarcare un sopracciglio per poi annuire alle sue parole.
<<potete andare>> le confermai, poi mi ricordai che le stalle del villaggio venivano usate come una specie di magazzino per intrugli e robe varie.
Su questo ancora non avevo capito molto, ne intendevo capire, se dovevo esser sincero.
<<per il vostro cavallo, vi consiglio di dirigervi verso le stalle del castello, quelle del villaggio sono state adibite ad altro>> le dissi, raggiungendola.
<<volete che ve le mostri?>> le chiesi, lanciandole un'occhiata.
 
Top
Lorelai Wayne
view post Posted on 12/11/2010, 04:24




Lorelai
Wayne.


Non sembrò rendersi conto che mi prendevo gioco di lui, anche se sembrava sospettarlo ma non ne fece parola.
Acconsentì a lasciarmi andare e tenni Fiammabianca per le briglie, iniziando a camminare, quando venni fermata sempre dal cavaliere.
Chissà cos'aveva dimenticato di aggiungere al suo lungo mongolo.
Mi consigliò di portare il cavallo alle stalle del castello, aggiungendo che quelle del popolo erano state adibite ad altro.
Sì offrì anche di farmi strada, - D'accordo, mostratemi come arrivarvi - accettai, sapendo che in alternativa non potevo far altro che girovagare alla cieca, anche se preferivo cavarmela da sola.
 
Top
«•{Deborah Aldrich
view post Posted on 12/11/2010, 04:46




Ser William Peter Pevensie
Cavaliere di Camelot.


Non attendevo altro che una sua conferma e, quando la ebbi, mi affrettai a raggiungerla e cominciare a camminare, ben diretto in una determinata direzione.
<<camelot è grande, vi perdereste>> aggiunsi, più che convinto, dopotutto non sarebbe stata l'unica, molte persone si erano perse.
Le stalle poi, non erano molto lontane da qui, avremmo preso una scorciatoia che tagliava per il centro.
<<dunque, cosa vi porta a Camelot?>> le chiesi, era normale che ponessi qualche domanda dopotutto, era un volto nuovo qui e la maggior parte delle persone che veniva, nascondeva sempre e comunque qualcosa di bizzarro.
Un classico esempio era Merlino, da poco al servizio di Artù, così strambo e buffo.
 
Top
Lorelai Wayne
view post Posted on 12/11/2010, 04:55




Lorelai
Wayne.


Mi si affiancò appena gli diedi una risposta positiva.
Sfiorai lievemente il muso scuro di Fiammabianca, intanto che il cavaliere diceva che mi sarei potuta perdere.
Scrollai le spalle, in questo caso, - Avrei cercato una soluzione in un modo o in un altro - dissi, ironica, come a fargli capire che non avrei atteso un anima pia sul ciglio della strada, magari in preda ad una crisi di panico.
Lo seguii nella direzione da lui intrapresa, a quanto pare conosceva bene le strade di Camelot.
Mi chiese cosa mi portasse lì, con precisione non lo sapevo, il mio maestro mi aveva detto di recarmi lì, più che altro l'aveva fatto una lettera che mi aveva dato un suo caro amico, dopo la sua morte.
Nella lettera avevo trovato qualcosa da consegnare anche a Gaius ed ora ero lì, il luogo dove nessun mago avrebbe volentieri messo piede, se non costretto.
- Devo incontrare Gaius - risposi semplicemente, senza sentire il bisogno di volermi, o potermi, dilungare troppo nei dettagli.
 
Top
«•{Deborah Aldrich
view post Posted on 12/11/2010, 05:01




Ser William Peter Pevensie
Cavaliere di Camelot.


<<e' una buona cosa>> ribatti, leggermente ironico alla sua prima risposta.
Non sembrava di certo il tipo che si dilungava in lunghi discorsi.
Dunque attesi pazientemente che mi rispondesse intanto che mi dirigevo, piuttosto spedito, verso le stalle del castello.
Non mancava molto per arrivarci, al massimo cinque o dieci minuti.
Quando nominò Gaius, mi voltai verso di lei, piuttosto sorpreso.
<<gaius?>> chiesi, per poi aggrottare lievemente le sopracciglia.
<<e per quale motivo?>> le chiesi, curioso più che altro, Gaius era un caro amico. Prima Merlino, poi la ragazza. Strane coincidenze, a Camelot, non auguravano niente di buono.

 
Top
Lorelai Wayne
view post Posted on 12/11/2010, 05:12




Lorelai
Wayne.


Mi sembrò sorpreso nel sentire parlare di Gaius ed annuii, confermando che era proprio di lui a cui mi ero riferita.
Probabilmente era molto conosciuto a Camelot.
Me ne chiese la ragione, - E' un amico di entrambi i miei genitori - fu la prima risposta che mi venne in mente, non era così falsa, tranne che loro non erano i miei genitori.
 
Top
«•{Deborah Aldrich
view post Posted on 12/11/2010, 05:20




Ser William Peter Pevensie
Cavaliere di Camelot.


L'ascoltai in silenzio per poi annuire, intanto che cercavo di ricordarmi dove avessi visto l'ultima volta Gaius.
Le opzioni erano due, o era in giro per il villaggio per portare le pozioni alle persone, oppure era rinchiuso nella sua casa per prepararne altre.
Sorrisi leggermente per poi tornare alla ragazza, <<allora sarà contento di ricevere le tue visite>> le risposi, annuendo lievemente.
<<abita a palazzo>> la informai subito dopo per poi lanciarmi un'occhiata tutt'intorno.
 
Top
34 replies since 12/11/2010, 02:13   263 views
  Share