Lorelai Wayne |
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| Lorelai Wayne.
Il sole era ancora alto quando riuscii ad intravedere in lontananza le mura di Camelot. Era stato un bene decidere di riprendere il viaggio mentre stava ancora albeggiando, mi aveva dato molte ore di vantaggio. Bloccai Fiammabianca tenendo ferme le briglie, osservando la situazione, vi erano alcune guardie alle porte, più di quante ne potessero servire, era strano. Avevo sentito che il re di Camelot odiava qualsiasi essere, umano o animale, fosse legato in qualsivoglia modo alla magia ma era strano che avesse rafforzato in simil modo i controlli. Nonostante ciò, ripresi a camminare, anche se avevo molto di sospetto, anche se poco apparente, potevo proseguire. Piuttosto dovevo farlo. Avevo una missiva da portare a Gaius e per giungere a lui, avrei dovuto necessariamente oltrepassare le porte e di conseguenza, lasciarmi controllare da loro. Quando passai accanto, fermarono il cavallo e mi dissero di scendere, giustificandosi per ciò con una semplice frase, che non sapeva neppure vagamente di verità, almeno sentivo lontano un miglio quando puzzasse di scusa poco convincente. Tuttavia, lasciai correre e scesi da cavallo, permettendo loro di controllare le sacche adagiate alla sella. Dopo, uno di loro si avvicinò, forse per il controllo degli oggetti che potevo avere addosso. Di certo non potevo nascondere nulla, portavo una maglia, anche se lievemente larga, quasi maschile ma la gonna era lunga fino alle caviglie, quasi d'intralcio, in effetti. I colori erano scuri, solo il mantello che avevo indosso era sul rosso ramato, più scuro dei miei capelli. Le armi erano state poggiate alle sella. - Non credo sia necessario - risposi, prontamente, con sfacciataggine che sicuramente nessuna dama a Camelot avrebbe mai usato. Io non ero di Camelot però. Arretrai di qualche passo, per impedire all'uomo anche solo di sfiorarmi.
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